martedì 24 novembre 2009

La Natura del Cinema - lo spazio secondo i grandi

a cura di Boudu e Fulvio Baglivi

LA NATURA DEL CINEMA

24, 25, 26 novembre 2009

CINETECA NAZIONALE – CINEMA TREVI
vicolo del Puttarello, 25 Roma, Fontana di Trevi

L’esperienza dello spazio nel cinema di John Ford e Jean Marie Straub-Danièle Huillet. La Natura del Cinema nel vivere la Natura delle Cose attraversando il mondo, lo spazio vasto della Monument Valley ed il bosco di Buti.

“Si, amo la Monument Valley e la riserva Navajo. Mi piace girare laggiù. Sono praticamente uno dei loro, qualcosa come un capo adottivo. In realtà sono il solo che lasciano girare nei luoghi segreti e sacri, là dove i loro morti sono seppelliti, sui luoghi dei loro combattimenti eroici. Non lasciano penetrare nessun altro in quei luoghi, sapete, sono gente molto indipendente e selvatica, un buon popolo; loro non sono mai stati vinti. […]

Quando voglio andare in vacanza torno a girare nella Monument Valley. È un luogo magnifico, selvaggio e solitario; mi piace molto impregnarmi dell’ambiente di un luogo prima di girare. Sicuro organizzo in precedenza i punti essenziali del film, ma all’interno di un quadro preciso mi affido molto all’istinto, soprattutto in ciò che concerne la scelta dei luoghi del “tournage”. Se, per esempio, c’è qui un fiume, un albero, con lo sfondo delle montagne, e se a lato tutto è piano, tu piazzi la macchina dove è più bello e girate ciò che, sullo schermo, sapete che verrà meglio. Esperienza e istinto: è tutto. Ogni volta, però, i problemi tornano nuovamente.” John Ford

“In uno spazio naturale, si tratta di creare un’architettura, altrimenti non esiste. Come faceva Fritz Lang. C’è lì un vecchio lavatoio ricoperto di muschio, una costruzione degli uomini, che non serve più da almeno quarant’anni, con tubi che portavano l’acqua più in basso nella forra, e tutti gli assistenti volevano toglierli, proprio quello che non bisogna fare! Poi c’erano dei muri e alcuni alberi abbattuti, alcuni dalla tempesta, che il contadino voleva togliere, e gli abbiamo detto di non toccarli. Quando si dispone di uno spazio come quello, bisogna trovare tre punti di caduta, e fare in modo che questo spazio diventi un’architettura, senza farsi affascinare dai tronchi d’albero o cose così. Ho fatto questo film perché conoscevo questo pendio da due anni e mezzo, perché situato proprio sotto la casa che il teatro di Buti ci aveva trovato per viverci con le nostre bestiole. Giravo intorno e non avevo mai avuto il coraggio di scendervi. All’inizio abbiamo cercato di trovare un luogo che sarebbe stato più “naturalista”, poi ho smesso con queste stupidaggini e finalmente sono sceso, me ne sono innamorato e questo vallone è diventato il personaggio principale del film: ecco una risposta concreta che no sarebbe dispiaciuta a JohnFord!” Jean-Marie Straub a proposito di Operai, contadini

Esperienza
Tutti i luoghi che ho visto,
che ho visitato,
ora so – ne son certo:
non ci sono mai stato.

Giorgio Caproni, 1972

martedi 24

ore 20.00

Le streghe (2009)

Le Streghe

Le Streghe

Regia: Jean-Marie Straub; testo: dal dialogo Le streghe inDialoghi con Leucòdi Cesare Pavese;

sceneggiatura: J.-M. Straub; fotografia: Renato Berta, Jean-Paul Toraille, Irina Lubtchansky; suono: Jean-Pierre Duret, Dimitri Haulet, Jean-Pierre Laforce musica: Ludwig van Beethoven; montaggio: Catherine Quesemand; interpreti: Giovanna Daddi, Giovanna Giuliani; origine: Italia/Francia; produzione: Straub-Huillet, Teatro Comunale Francesco di Bartolo di Buti, Martine Marignac, Pierre Grise Productions, Studio National des Arts Contemporains; durata: 21’ prima edizione Copia proveniente dalla Cineteca di Bologna

«CIRCE – …Mi ha chiamata coi nomi di tutte le dee, delle nostre sorelle, coi nomi della madre, delle cose della vita. Era come una lotta con me, con la sorte. Voleva chiamarmi, tenermi, farmi mortale. Voleva spezzare qualcosa. Intelligenza e coraggio ci mise – ne aveva – ma non seppe sorridere mai. Non seppe mai cos’è il sorriso degli déi – di noi che sappiamo il destino» (Cesare Pavese, Le Streghe, in Dialoghi con Leucò, 1947).

a seguire

Quei loro incontri (2005)

Quei Loro Incontri

Regia: Jean-Marie Straub e Danièle Huillet; testo: dagli ultimi cinque dialoghi da Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese; sceneggiatura e montaggio: D.Huillet, J.-M. Straub; fotografia: Renato Berta, Jean-Paul Toraille, Marion Befve; suono: Jean-Pierre Duret, Dimitri Haulet, Jean-Pierre Laforce; musica: Gustav Mahler, Heinrich Shutz; interpreti: 1) Angela Nugara, Vittorio Vigneri; 2) Grazia Orsi, Romano Guelfi; 3) Angela Durantini, Enrico Achilli; 4) Giovanni Daddi, Dario Marconcini; 5) Andrea Bacci, Andrea Balducci; origine: Italia/Francia; produzione: Straub-Huillet, Teatro Comunale Francesco di Bartolo di Buti, Martine Marignac, Pierre Grise Productions, Le Fresnoy: Studio National des Arts Contemporains; durata: 65’

Copia proveniente dalla Cineteca di Bologna

Uno dei capolavori più definitivi di Danièle Huillet e Jean-Marie Straub, dagli ultimi dialoghi di “Dialoghi con Leucò” di Pavese, è il raggelante, tenero, duro e lucido scambio impari e spietato tra ‘gli uomini e gli dei’. Ultimo film girato da Danièle Huillet.

ore 21.30

Ombre rosse (Stagecoach, 1939)

Ombre Rosse

Regia: John Ford; sceneggiatura: Dudley Nichols, Ben Hecht (dal racconto Stage to Lordsburg di Ernest Haycox); fotografia: Bert Glennon; musica: W. Franke Harling, Leo shuken Shore, Gerard Carbonara, John leipold Kohout, Richard Hageman, Louis Gruenberg; montaggio: Dorothy Spencer, Walter Reynolds ; interpreti: John Wayne, Claire Trevor, John Carradine, Donald Meek, Louise Platt; origine: USA; produzione: John Ford, Walter Wanger; durata: 97’

Verso il 1880 una diligenza trasporta una prostituta, un dottore alcolizzato, la moglie incinta di un ufficiale, un sudista rovinato, un banchiere ladro, un rappresentante di whisky e uno sceriffo. Per strada si aggiunge l’uomo che questi ricerca… Primo film di Ford girato nella Monument Valley.

mercoledì 25

ore 17:00

Il ginocchio di Artemide (2008)

Regia: Jean-Marie Straub; testo: dal dialogo La belva in Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese; sceneggiatura: D.Huillet, J.-M. Straub; fotografia: Renato Berta, Jean-Paul Toraille, Marion Befve; suono: Jean-Pierre Duret, Dimitri Haulet, Jean-Pierre Laforce montaggio: Nicole Lubtchansky; musica: Gustav Mahler, Heinrich Shutz; interpreti: Dario Marconcini, Andrea Bacci; origine: Italia/Francia; produzione: Straub-Huillet, Teatro Comunale Francesco di Bartolo di Buti, Martine Marignac, Pierre Grise Productions, Studio National des Arts Contemporains; durata: 26’ (prima edizione) Copia proveniente dalla Cineteca di Bologna

Quando ripensi nottetempo alla radura che hai veduto e traversato di giorno, e là c’è un fiore, una bacca che sai, che oscilla al vento, e questa bacca, questo fiore, è una cosa selvaggia, intoccabile, mortale, fra tutte le cose selvagge? Capisci questo? Un fiore che è come una belva? Compagno, hai mai guardato con spavento e con voglia la natura di una lupa, di una daina, di una serpe?» (Cesare Pavese, La belva, in Dialoghi con Leucò, 1947).

a seguire

La carovana dei Mormoni (Wagon Master 1950 )

Regia: John Ford; sceneggiatura: Frank S. Nugent, Patrick Ford; fotografia: Bert Glennon; musica:Richard Hageman; montaggio: Jack Murray ; interpreti: Ben Johnson, Joanne Dru, Harry Carey Jr., Ward Bond; origine: USA; produzione: John Ford, Merian C. Cooper, Argosy Pictures , RKO; durata: 86’

Nel 1870 una carovana di Mormoni è diretta nello Utah, a guidarla ci sono due giovani allevatori di cavalli. Indiani e banditi provano a fermare il loro cammino. Il film segna il ritorno di Ford nella Monument Valley dopo Ombre rosse, altri esterni furono girati nella Professor Valley nello Utah.

ore 19.00

Operai, Contadini (2001)

Regia: Jean-Marie Straub e Danièle Huillet; testo: dal romanzo Donne di Messina di Elio Vittorini e altri testi dello stesso autore; sceneggiatura e montaggio: D.Huillet, J.-M. Straub; fotografia: Renato Berta, Jean-Paul Toraille, Marion Befve; suono: Jean-Pierre Duret, Dimitri Haulet; musica: Dalla Cantata 125 di J-S Bach; interpreti: Angela Nugara, Giacinto Di Pascoli, Giampaolo Cassarino, Enrico Achilli, Angela Durantini, Martina Gionfriddo, Andrea Balducci, Gabriella Taddei, Vittorio Vigneri, Aldo Fruttuosi, Rosalba Curatola, Enrico Pelosini, “Il Seracino” Marcello Landi; origine: Italia/Francia; produzione: Straub-Huillet, Teatro Comunale Francesco di Bartolo di Buti, Martine Marignac, Pierre Grise Productions, Le Fresnoy: Studio National des Arts Contemporains; durata: 123’

“È una storia di rifugiati del dopoguerra, tra cui alcuni siciliani, che si incontrano tra Bologna e Modena e cercano di sopravvivere. È un racconto d’inverno, una storia che si narra vicino al fuoco, come in tutti i nostri film, ma qui è raccontata sotto il sole e gli alberi. Il terzo aspetto del film è che si tratta di un film dell’orrore, la storia di un inverno che si è trasformato in orrore.” J-M Straub

ore 21.30

Joachim Gatti, Variation de lumiére (2009)

Regia: Jean-Marie Straub; testo: da discorso sulla diseguaglianza degli uomini di Jean Jacques Rousseau e Jean-Marie Straub; fotografia : Renato Berta ; origine : Italia/Francia ; durata : 1’40’’

Joachim Gatti ha perso un occhio durante uno scontro con la polizia francese, il film di Straub farà parte di un DVD collettivo in suo sostegno che è in lavorazione in Francia.

a seguire

Sfida infernale (My Darling Clementine, 1946)

Regia: John Ford; sceneggiatura: Samuel G. Engel, Winston Miller (da un soggetto di Sam Hellman); fotografia: Joseph McDonald; musica:Ciril J. Mockridge; montaggio: Dorothy Spencer ; interpreti: Henry Fonda, Linda Darnel, Victor Mture, Cathy Downs; origine: USA; produzione: Samuel G. Engel, 20th Century Fox; durata: 97’

La storia di Wyatt Earp e dei suoi giorni a Tombstone: l’amicizia con il tubercolotico “Doc” Holloday e la famosa sfida all’OK Corral. Sfida Infernale è il rifacimento personalizzato di Frontier Marshal (1939) di Allan Dwan ma è solo dopo il film di Ford che la storia di Wyatt Earp è diventato un classico ripreso più volte negli anni successivi da diversi cineasti. Tutti gli esterni furono girati nella Monument Valley.

giovedì 26

ore 17.00

I dannati e gli eroi (Sergeant Rutledge, 1960)

Regia: John Ford; sceneggiatura: Samuel G. Engel, Winston Miller (da un soggetto di Sam Hellman); fotografia: Joseph McDonald; musica:Ciril J. Mockridge; montaggio: Dorothy Spencer ; interpreti: Henry Fonda, Linda Darnel, Victor Mture, Cathy Downs; origine: USA; produzione: Ford Productions, Warner Bros.; durata: 111’

Intorno al 1880 un giovane tenente difende il sergente di colore Braxton Rutledge ingiustamente accusato di stupro. Incrocio tra il genere processuale e il western, con gli esterni girati nella Monument Valley. Violento atto di accusa di John Ford all’America razzista e perbenista.

ore 19.00

Umiliati che niente di fatto o toccato da loro, di uscito dalle mani loro, risultasse esente dal diritto di qualche estraneo (Operai,contadini – seguito e fine) (2002)

Regia: Jean-Marie Straub e Danièle Huillet; testo: dal romanzo Donne di Messina di Elio Vittorini e altri testi dello stesso autore; sceneggiatura e montaggio: D.Huillet, J.-M. Straub; fotografia: Renato Berta, Jean-Paul Toraille, Marion Befve; suono: Jean-Pierre Duret, Dimitri Haulet, Jean-Pierre Laforce; musica: Edgar Varèse estratto di Arcana; interpreti: Rosalba Curatola, Aldo Fruttuosi, Romano Guelfi, Paolo Spaziani, Federico Ciaramella, Daniele Vannucci, Enrico Achilli, Martina Gionfriddo, Enrico Pelosini, Angela Durantini, Andrea Balducci, Delando Bernardini, Giampaolo Cassarino, Giacinto Di Pascoli, Gabriella Taddei, Vittorio Vigneti, “Il Seracino” Marcello Landi; origine: Italia/Francia/Germania; produzione: Straub-Huillet, Teatro Comunale Francesco di Bartolo di Buti, Martine Marignac, Pierre Grise Productions, Werner Dütsch, Le Fresnoy: Studio National des Arts Contemporains; durata: 35’

Straub e Huillet proseguono, dopo Operai, contadini, nella personale rilettura del romanzo Donne di Messina di Elio Vittorini, che racconta la storia di una comunità sorta in Italia nel secondo dopoguerra, formata da operai e contadini, e costituita da persone di diversa provenienza. Il suo scontro con una prassi economica e politica ne determina la fine.

Fonte: Boudu

venerdì 20 novembre 2009

Terry e Silvio, insieme per il cinema


Silvio Mason, giovane cineasta che vive a Como, sta ultimando la lavorazione di questo divertente mediometraggio sulla storia di Terry, bellissima gattina che vive con lui; per l'appunto, "Terry, una gatta per il successo"
Il rapporto fra i due e' molto intenso, ma anche molto naturale, tanto che questa bellissima gatta, da lui adottata qualche tempo fa, si sposta con lui, in lunghe passeggiate per le vie del centro di Como, oppure, quando Silvio e' al lavoro, se ne va in giro per le piazzette e le vie della citta' per tornare quando ha voglia di stare con il suo umano.
Proprio la spontaneita' di questo rapporto e' alla base dell'idea che ha fatto nascere il film, storia di fiction di uno stilista che ha perso la propria vena creativa e che riuscira' a trovare di nuovo l'ispirazione grazie all'intervento di questa gattina un po' speciale e del suo talento nascosto - oltreche', ovviamente, all'affetto che lega i due -. Nella storia di Silvio sono presenti moltissimi elementi autobiografici di vita quotidiana, un rapporto costruito giorno dopo giorno nel rispetto reciproco: Terry e' in effetti la grande fonte di ispirazione del cineasta, proprio come lo e' per il suo personaggio, la grande spinta che ha portato Silvio ad impegnarsi fortemente per produrre e distribuire con le proprie forze un'idea creativa e intelligente, oltre ad un film ben realizzato e pensato; a dimostrazione, ancora una volta, della grande voglia di creare cinema di molti giovani autori italiani, e della grande forza delle produzioni autonome, che partono dal basso, non potendo spesso accedere ai grandi circuiti produttivi sempre troppo chiusi per gli autori emergenti.
Il trailer di "Terry - una gatta per il successo" e' stato presentato a Catania al Trailer Film Festival, mentre il film e' previsto in uscita per dicembre 2009.
Per informazioni sul film, sulla produzione e sulle proiezioni, vi invitiamo a visitare il sito www.terrymovie.com

CollAttivo HIVE - Progetto di produzione cinematografica collettiva


Questo è un esperimento.

Un esperimento che nasce dall'esigenza, quasi organica, di produrre un oggetto filmico, nonostante l'impossibilità di accedere a risorse troppo spesso destinate a una cerchia ristretta di persone e di realtà: per permettere quindi espressione libera, accurata, dedicata e coinvolta, attraverso il mezzo cinematografico, autogestendo la produzione sotto ogni aspetto, in una logica di anarchia creativa e lavorativa che possa bypassare le istituzioni solitamente deputate a gestire queste risorse.

Questo esperimento propone di radunare competenze, energie, risorse e partecipazione direttamente alla base dei partecipanti a questo collettivo, anzi collAttivo, visto il principio di inizia diretta che lo anima.

Per questo, ognuno è invitato a divulgare il principio di questo esperimento, di questo progetto, di questo manifesto: attraverso mille canali, attraverso il web, attraverso ogni strumento che possa permetterci di raggiungere contatti, tantissimi e diversi, che vogliano partecipare ad una creazione collettiva.

L'obiettivo di tutto questo è raccogliere le risorse e i contributi di tutti coloro che siano interessati: come risorse e contributi si intende tutto ciò che può aiutare, anche in misura ridotta, la produzione filmica, risorse economiche, ma anche - soprattutto - la prestazione di tutte le competenze e i mezzi legati alla realizzazione di un progetto cinematografico; il progetto primario cui questo esperimento punta è un film liberamente ispirato agli scritti di Pasolini, Artaud, Borges, Jarry ed altri, volto all'investigazione dell'ambiente sociale contemporaneo; il progetto stesso è in via di definizione, e aperto ai contributi del collAttivo.

Tutto questo ha un fine, uno scopo: dare legittimità alle possibilità immense di interazione, coinvolgimento, partecipazione, che gli strumenti di social networking offrono a chiunque.

Una rete di individui ha un potenziale quasi infinito, se paragonato ad una realtà finita e determinata: soprattutto perchè questa rete, questo sciame, questo insieme disorganico e autogestito, può continuare a crescere, sostenersi in maniera sostenibile per ogni suo elemento componente; questo principio è fondamentale: uno sciame contrapposto ad un blocco, una realtà aggregante, mutevole, diffusa per micro-canali capillari, invece di una massificazione e un' imposizione "dall'alto" di una logica produttiva.

Per ogni informazione, o per proporre una propria partecipazione o un proprio contributo al CollAttivo di produzione, potete scrivermi qui su FB, o su ogni altro canale che nei prossimi tempi verrà utilizzato per diffondere questo esperimento, oppure all'indirizzo email federico.moschetti@gmail.com

La sfida di questo progetto è creare una realtà quanto più vasta possibile, che possa autogenerare un processo di creazione indipendente, libero, anarchico, e dunque creativo: spero vogliate partecipare, o anche solo diffondere, con ogni mezzo possibile, questa idea.

Federico Moschetti

lunedì 24 dicembre 2007

Di nuovo in scena HYBRIS - Studio per un Prometeo


Il 18 Gennaio 2008 al "Baffo della Gioconda" (via degli Aurunci 40, zona S. Lorenzo) e il 30 Gennaio 2008 al Teatro Ygramul (via N.M. Nicolai 14, zona Rebibbia-S.Basilio) sarà di nuovo in scena HYBRIS - Studio per un Prometeo, esperimento in continua evoluzione verso la concretezza - forse mai raggiungibile - di un primo movimento per lo sviluppo successivo dello stesso lavoro.




Il nuovo esito porta ulteriore materiale di riflessione in vista di un possibile completamento del viaggio in questo primo sentiero, e dei primi passi nel secondo, più profondo, approccio alle tematiche della superbia e della giustizia.


Per informazioni, prenotazioni e contatti:
320 7285420
federico.moschetti@gmail.com

giovedì 13 settembre 2007

AATM presenta

"Jago e Giulietta" apocrifia Shakespeariana

Dal 9 al 14 ottobre alle ore 21,00 a Roma

Autore:
Ivan Mori da Shakespeare

Regia: Ivan Mori
Compagnia/Produzione: Ass. Arti Teatrale e Musicali Magnificat
Cast: Barbara Grilli , Ivan Mori , Laura Dominijanni , Donata Bergantino ,
Federico Moschetti , Valerio De Angelis , David Marzullo . Altri .

Descrizione
In una stesura in prosa fondamentalmente inalterata nei personaggi principali , il segreto dell’identità sarà svelato passo passo ; la visione originale di “ Romeo e Giulietta “ fondata su una tragedia temperata e trainata da un mèlos predominante viene qui rivisitata negli accenti dei lunghi dialoghi amorosi , affermandone invece la connotazione maggiormente realistica dell ‘ “ Otello “ .

Un epilogo straordinariamente diverso dal conosciuto , un trasformarsi continuo di eventi .

Date repliche :
Genere
drammatico

TEATRO San Genesio

Dal: 09/10/2007
Al: 14/10/2007

Via Podgora 1 - Roma
(RAI Piazza Mazzini)
Tel: 06 3223432



Informazioni :
jagoegiulietta@yahoo.it

PREVENDITA DISPONIBILE SU : jagoegiulietta@yahoo.it


In collaborazione con : www.lemuseinscena.it

ORGANIZZAZIONI CRAL GRUPPI E SCUOLE : www.lemuseinscena.it 06 23260003
338 1604968

AATM - Associazione delle Arti Teatrali e Musicali Magnificat

domenica 12 agosto 2007

HYBRIS - STUDIO PER UN PROMETEO - da Eschilo e Artaud

Una sperimentazione performativa di Federico Moschetti

Hybris – la Superbia, la Tracotanza dell’Uomo contro Dio, dell’essere creato contro il Creatore; ma anche dell’Inferiore contro il Superiore, in tutte le sue accezioni. Il dramma greco riflette a fondo su questa lotta eterna; e soprattutto sul dilemma da essa portato: ribellarsi ad un divieto “giusto” è Superbia, colpa da punire. Ma ribellarsi ad un divieto ingiusto? Ma quando un divieto, un’imposizione possono essere considerati giusti e quando ingiusti?
Attraversare con le parole e i gesti di un Sacerdote-Attore, in un ritorno all’embrione del dramma greco - senza storicismi, senza intellettualismi - solo la comprensione e il sentire di una condizione umana oppressa o superba, presuntuosa o schiava; in questo primo Movimento l’aspetto toccato è quello del corpo singolo, sofferente, riflettente la sua condizione; il corpo del Sacerdote, il corpo dell’Attore, il corpo del Titano, il corpo dell’Uomo.















Teatro Ygramul, Roma - Marzo 2007