domenica 12 agosto 2007

HYBRIS - STUDIO PER UN PROMETEO - da Eschilo e Artaud

Una sperimentazione performativa di Federico Moschetti

Hybris – la Superbia, la Tracotanza dell’Uomo contro Dio, dell’essere creato contro il Creatore; ma anche dell’Inferiore contro il Superiore, in tutte le sue accezioni. Il dramma greco riflette a fondo su questa lotta eterna; e soprattutto sul dilemma da essa portato: ribellarsi ad un divieto “giusto” è Superbia, colpa da punire. Ma ribellarsi ad un divieto ingiusto? Ma quando un divieto, un’imposizione possono essere considerati giusti e quando ingiusti?
Attraversare con le parole e i gesti di un Sacerdote-Attore, in un ritorno all’embrione del dramma greco - senza storicismi, senza intellettualismi - solo la comprensione e il sentire di una condizione umana oppressa o superba, presuntuosa o schiava; in questo primo Movimento l’aspetto toccato è quello del corpo singolo, sofferente, riflettente la sua condizione; il corpo del Sacerdote, il corpo dell’Attore, il corpo del Titano, il corpo dell’Uomo.















Teatro Ygramul, Roma - Marzo 2007

2 commenti:

BOHEME ha detto...

Sono felice di aver letto il tuo blog. io sono scenografa e mi piace tantissimo la recitazione teatrale. Sono una stanislavskjana spero di averlo scritto giusto. Per me l'attore è immedesimarsi con il personaggio,così come l'artista con la sua opera e lo spettatore di entrambi con entrambi. Parliamone se ti va. Ciao Maria.

Federico Moschetti ha detto...

Grazie per l'apprezzamento! Puoi trovare i miei contatti nel mio profilo. A presto